FORMAZIONE PER INSEGNANTI

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Finalità e indirizzi

Il progetto Educazione musicale al suono e alla musica è destinato ad educatori, animatori ed insegnanti che considerano la musica un linguaggio importante per favorire lo sviluppo dell’espressività e dell’intelligenza del bambino un stretto rapporto con la sua crescita armonica. Il progetto è esplicitamente rivolto a docenti, animatori ed insegnati che non hanno una specifica competenza e formazione musicale, anche perché la visione del progetto stesso è multidisciplinare, cioè si affida agli altri linguaggi (linguistico, gesto-motorio, visivo, ecc.) per raggiungere un corretto sapere e saper fare utile all’acquisizione di capacità utili al saper far fare in classe.

Contenuti

Il progetto ha lo scopo di fornire agli educatori, animatori e insegnanti della scuola primaria specifiche capacità tipiche dell’ascoltare (homo audiens), del parlare (homo loquens), del cantare (homo cantans), del manipolare-suonare oggetti e strumenti musicali didattici (homo sonans), dell’espressione e teatralizzazione corporea (homo movens), della traduzione del suon in segno e grafia (homo videns) e dell’interpretare e dar senso ai fatti musicali (homosapiens). Tutte attività utili allo sviluppo intellettuale e globale del bambino a partire dai 6 anni di vita in avanti.

Quindi i temi didattico-musicali portanti del progetto si possono sintetizzare inAscolto, Movimento, Parlare, Cantare, Suonare e Conoscere. Tutte le attività saranno vissute in forma pratica dagli educatori, sempre coinvolti direttamente in un percorso laboratoriale che dalle tante prassi giunge ad individuare gli aspetti psicopedagogici e didattico metodologici più efficaci al contesto scolastico di riferimento.

Le tre fasi di contenuti saranno così suddivise:

Le musicalità per l’alunno della scuola primaria (prima parte): definizione dei campi operativi, percorsi didattici e attività laboratoriali.
Le musicalità per l’alunno della scuola primaria (seconda parte): definizione dei campi operativi, percorsi didattici e attività laboratoriali.
Laboratorio multidisciplinare Ma Quante storie!?: la musica come stimolo per l’invenzione creativa di filastrocche, fiabe, narrazioni, coinvolgimenti motori ed emotivi.

Naturalmente in ogni incontro i partecipanti potranno fare richiesta di chiarimenti su loro specifici interessi e sul riscontro delle attività svolte in classe dai medesimi.
Molte attività faranno riferimento ai seguenti sussidi didattici per la scuola primaria:

M. Spaccazocchi, In movimento, Progetti Sonori
M. Spaccazocchi, Crescere con il Canto, 1, 2, 3 Progetti Sonori
L. Perini, M. Spaccazocchi, Noi e la musica 1, 2, 3, Progetti Sonori (in preparazione il numero 4 e 5) testo per l’educatore e testo per l’alunno.
L. Perini, M. Spaccazocchi, Crescere con il flauto dolce 1, 2, 3, 4, Progetti Sonori

Modalità di conduzione

Dopo la presentazione dei percorsi musicali, il docente-animatore presenterà attività didattiche che, poi, saranno svolte dai vari sottogruppi. Il lavoro dei sottogruppi verrà presentato al gruppo intero che, da un democratico dibattito, giungerà alla valutazione e valorizzazione delle finalità educative delle pratiche presentate (cioè realizzate in varie forme e/o linguaggi). Questo momento finale, sarà molto utile come verifica e autoverifica.
Programma laboratorio dell’ultima fase del progetto

MA QUANTE STORIE!?

Storie dritte storie storte
Certe vive e altre morte
Già create o da ri-creare
Per sapere o per piacere.
Storie tutte da narrare
Altre ancora da cantare
Serie, matte o pur carine
Per bambini e per bambine
M. Spaccazocchi

Presentazione

Le parole, le filastrocche, le storie, le fiabe, le narrazioni, oltre ad essere un mezzo per capire il mondo e per tenerlo unito e caldo in una coperta di suoni, di musiche e di voci, sono un grande stimolo didattico mirato a sviluppare cognizione, creazione. Con i suoni delle parole iniziamo a comunicare,impariamo ad imparare, a risolvere problemi e a collaborare in forma cooperativa e ri-crea-attiva.

Contenuti

Con l’aiuto dei ritmi, dei suoni e della musica si possono attraversare tanti territori della narrazione creativa e ri-crea-attiva. Non è certo un caso che la prima musicalità la ritroviamo nella voce del neonato che fa versi, lallazioni e bubbling: azioni che si realizzano nella dimensione fonetica, ritmica e intonativa. Nel giocare con la voce apprendiamo ritmi e scansioni metriche che sono alla base della musica, ma pure delle lingue, della poesia come pure del gesto, del movimento e della danza. Possiamo quindi entrare nella musica attraverso i giochi di parole, la creazione di storielle gesto-motorie, come possiamo entrare, nello stesso momento nel mondo della linguistica, dell’espressione motoria, nella messa in scena di noi stessi, insomma nel ricco labirinto delle nostre emo-azioni, delle nostre teatraliz-azioni.

Attraverso le tattiche della fantasia e dell’intelligenza divergente (Rodari, Munari, Queneau, etc.) si potranno ri-creare eventi costituiti di parole, di ritmi, di voci, di segni, di movimenti e di musica che coinvolgono la nostra ricca dimensione audio-visuo-motoria, tipica degli apprendimenti imitativi che stanno alla base del nostro sistema neuronale ed emozionale.

Aspetti, tutti questi, che ci debbono invitare alla riflessione, all’interpretazione, all’analisi, alla presa di coscienza delle nostre potenzialità, disponibilità e capacità, della nostra memoria e intelligenza musicale, al nostro vasto e complesso coinvolgimento come vere e proprie per-sone, cioè come soggetti che prima di tutto risuonano da dentro.

Tattiche di conduzione

Tramite esempi, esecuzioni dal vivo di musiche, narrazioni e canti, si vogliono offrire all’intero gruppo di educatori della scuola d’infanzia e primaria, stimoli attraenti, ludici, uniti a consegne ben precise e comprensibili, per farlo giungere poi a ri-creare azioni ritmiche, gesto-motorie, filastrocche, piccole fiabe, storie e narrazioni creative che mantengono costantemente un legame con l’homo loquens, audienscantanssonans, videns, movens e sapiensche attraversa le competenze di tutte le discipline scolastiche ed espressivo-artistiche in genere.

Sulla base degli stimoli ricevuti, i vari sottogruppi, una volta ideato e “montato” il loro lavoro ri-crea-attivo multidisciplinare e plurieducativo, dovranno realizzarlo davanti al gruppo intero che, subito di seguito, potrà valutarlo in termini tecnico-educativi, psico-emotivi, creativo-espressivi e umano-relazionali.

A chi è diretto?

Il laboratorio è diretto agli educatori della scuola di base (materna, primaria e secondaria di primo grado).

Il diretto coinvolgimento dei diversi partecipanti arricchirà la visione dei contenuti e la produzione creativa stessa dei partecipanti al laboratorio. Un arricchimento visto in termini di maturazione e rinnovamento delle relazioni umane attraverso il suono, la musica, la parola e il gesto. Nello stesso momento si potranno pure sviluppare i tratti emotivi e cognitivi, tanto importanti sia nel contesto educativo generale, nel sostegno in particolare e nell’operatività terapeutica con il suono e la musica.